Una vita fa i comici televisivi affondavano le loro lame nei mali della società. Il potere – non solo quello politico – era nelle mani di Berlusconi, mentre la sinistra era mortificata e divisa; gli operai non andavano in paradiso ma all’inferno; i «giovani» non avevano speranze e l’unico antidoto alla dittatura del pessimo gusto era una moderata, non ostentata follia. Ma siamo sicuri che fosse davvero «una vita fa»?
Come mai, allora, i comici italiani della tv «cattiva» degli anni Novanta sono così terribilmente attuali? Perché erano in anticipo sui tempi o perché noi siamo rimasti uguali? Vale la pena rileggerli oggi per darsi una risposta, e scoprire con sgomento che i vizi dell’Italia che entrava nell’era berlusconiana sono rimasti gli stessi. Ma questa «rilettura» è utile anche per altri motivi: primo, per capire quanto la famosa «discesa in campo» abbia condizionato le nostre vite, rendendoci più ingessati; secondo, per riconoscere che a volte i comici sono più lungimiranti degli altri e certi nostri difetti li vedono prima; terzo, per valutare come lo spettacolo televisivo quotidiano – dove un tempo la satira prosperava – è stato spianato dal trionfo dei reality, dalle fiction educative, dai dibattiti autoreferenziali; quarto, per accorgerci di quanto grande sia il bisogno di satira oggi in Italia.
Aldo, Giovanni e Giacomo, Giobbe Covatta, Sabina Guzzanti, Luciana Littizzetto, Paolo Hendel, Maurizio Milani, Paolo Rossi: sono gli autori che riproponiamo in questa antologia per nulla nostalgica e molto divertente.
Baldini Castoldi Dalai, 2008
ISBN: 9788860734495